Bosco dei Cuturi 

STORIA 

Esteso oltre 35 ettari ed ubicato a circa 80 metri sul livello del mare, il Bosco “Cuturi” rientra nelle “Riserve Naturali Regionali Orientate del Litorale Tarantino Orientale” istituite con Legge Regionale n° 24 del 23 dicembre 2002, ed estese oltre 1.000 ettari lungo la fascia costiera e nell’immediato entroterra del territorio di Manduria, in provincia di Taranto. 

Tale formazione boschiva rappresenta tutto ciò che resta, in agro di Manduria, delle migliaia di ettari di fitta vegetazione spontanea denominata “Foresta Oritana” o “Bosco dell’Arneo” che in passato, come risulta da documenti del XVI secolo, ricopriva gran parte del territorio compreso fra il Comune di Oria e le attuali località di Porto Cesareo, Veglie, San Pancrazio, San Donaci, Torre Borraco e che nel tempo, con disboscamenti iniziati nel ‘700 ed intensificati nel ‘900, è stata distrutta quasi totalmente. Al suo interno sono state individuate due aree di interesse archeologico: una posta sul confine est, l’altra a nord-est e precisamente tra il muro di confine e la strada provinciale per San Pietro in Bevagna; in entrambe sono state rinvenute diverse tombe scavate nella roccia e probabilmente risalenti al periodo messapico. 

NATURA 

Il Bosco “Cuturi” è costituito da una fustaia di leccio (Quercus ilex) e, secondariamente, da un ceduo della stessa specie; presenta inoltre un fitto sottobosco di specie tipiche della macchia mediterranea quali lentisco (Pistacia lentiscus), fillirea (Phillyrea angustifolia e P. latifolia), ginestra spinosa (Calycotome spinosa), cisto (Cistus incanus e C. salvifolius), timo (Tymus capitatus), rosmarino (Rosmarinus officinalis), olivastro (Olea oleaster), perastro (Pyrus pyraster). Lo strato erbaceo è costituito principalmente da fumaria officinale (Fumaria officinalis), mercorella comune (Mercurialis annua), gigaro chiaro (Arum italicum), piantaggione minore (Plantago lanceolata), ciclamino a foglia d’edera (Cyclamen hederifolium), zafferano d’autunno (Crocus nudiflorus). Vi sono inoltre diverse orchidee quali vesparia (Ophrys lutea), ofride maggiore (Ophrys tentredinifrea), serapide minore (Serapias parviflora). 

L’area costituisce un habitat ideale per numerose specie animali: frequenti sono tra i mammiferi: la volpe (Vulpes vulpes), la faina (Martes faina), e il riccio comune (Erinaceus  europeus); tra i volatili il barbagianni (Tyto alba), il gheppio comune (Falco tinninculus), la civetta (Athene noctua), e il gufo comune (Podarcis silicus), il ramarro (Lacerta bilineata), il geco dell’Egeo (Cyrtopodion kotschy), il biacco (Hierophis viridiflavus), il cervone (Elaphe quatuorlineata), il colubro leopardino (Elaphesitula) e il rospo comune (Bufo bufo).